Edward Snowden, sempre lui, presenta un documento in cui mostra che alcune agenzie nazionali di spionaggio (per esempio l’agenzia canadese) utilizzano la nostra connessione internet negli aeroporti per tracciare la nostra geolocalizzazione, anche pochi giorni dopo aver lasciato l’aeroporto in questione.
Gli hotspot pubblici presenti negli aeroporti (ma anche altrove) vengono utilizzati per rintracciarci attraverso tutti i terminali wi-fi pubblici che incrociamo nella città (bar, ristoranti, ecc.). C’è un’altra opzione, cioè quella in cui l’organismo di spionaggio registra l’indirizzo MAC del nostro dispositivo (computer, smartphone, tablet). L’indirizzo MAC, unico per ogni dispositivo, rappresenta l’identificazione del dispositivo utilizzato per connettersi. Una volta ottenuto, può essere utilizzato per rintracciarci. Per recuperarlo, bisogna utilizzare uno strumento da hacker attraverso un terminale wi-fi pubblico.
Utilizzando il nostro indirizzo MAC, le agenzie di spionaggio potrebbero quindi geolocalizzare un viaggiatore specifico nel paese. Il documento presentato da Snowden tende a mostrare che questa tecnica di spionaggio sarebbe utilizzata in Canada, negli Stati Uniti, in Gran Bretagna, Nuova Zelanda e Australia.
Il pericolo è che, come durante tutte le indagini di spionaggio ufficiale, non sappiamo mai cosa è vero e cosa è falso a tal proposito. Qualunque cosa sia, tenete presente che l’impiego di un proxy o VPN si rivela particolarmente utile quando ci si connette ad un hotspot pubblico:
Per connettersi a un proxy, è necessario inserire le proprie credenziali nel browser di internet: la vostra connessione internet passerà quindi tramite un altro server, cambiando il vostro indirizzo IP (ottenete quello del proxy).
Per utilizzare una rete VPN, è necessario che installiate invece il suo software sul vostro PC: tutte le vostre connessioni internet verranno criptate, numerate (anche i software), prendendo l’indirizzo IP di un paese di vostra scelta. Il contenuto della vostra navigazione è dunque leggibile solo dal provider di VPN e non dal provider di accesso a Internet.